Aspettando Vinitaly
Le anticipazioni su importanti temi dell’edizione 2022 della fiera di Verona.
Le anticipazioni su importanti temi dell’edizione 2022 della fiera di Verona.
Un’edizione particolarmente riuscita, nonostante le aspettative.
Fu sicuramente una scelta coraggiosa, qualche giorno fa, la confermare dello svolgimento di Vinitaly così come programmato, dal 19 al 22 aprile, anche dopo la decisione del Salone del Mobile di rinviare la manifestazione a giugno. Ma, ancora più coraggiosa è stata la decisione di rinviare la manifestazione.
Si parte, per gli eventi del 2020, da due città diverse per importanza politica, per grandezza, per collocazione geografica ma, comunque, molto interessati per il settore agroalimentare europeo e, probabilmente, mondiale: Parigi e Parma. Come dimostrano i due appuntamenti che cominciano da gennaio. Poi c’è Milano, Pescara, Verona, Riva del Garda.
Mariuccia Borio di Cascina Castlèt, azienda agricola di Costigliole d’Asti, ha fatto della salvaguardia degli antichi vigneti autoctoni di uvalino la sua personale missione. Per salvare quei rari e salutari grappoli dalla forte impronta territoriale e dalle virtù farmacologiche uniche, il cui vino anticamente si riservava a malati, donne incinte o si regalava alle persone importanti per far bella figura, la signora Borio da quasi 30 anni finanzia la ricerca universitaria affinché l’antica coltivazione di Uvalino possa prosperare.
Per il sesto anno consecutivo la Regione Piemonte ha rinnovato l’invito ad artisti contemporanei di fama internazionale per creare l’immagine del padiglione per il Vinitaly. Abbiamo incontrato l’artista invitata per quest’ultima edizione che si è concentrata sull’acino d’uva come principale elemento narrativo.
Il vino italiano si presenta a Vinitaly 2019 con il vento in poppa: sia in Italia sia, in misura ancora più marcata) all’estero. I dati sulle esportazioni e e sulle vendite nella GDO parlano chiaro: per le bottiglie tricolori è un momento d’oro. E un’opportunità da non perdere, per consolidare ulteriormente questi dati positivi.
Per molti è ancora considerato di nicchia, ma una cosa è certa: il vino biologico non è più una moda. Anzi è una conferma dello stretto legame con il territorio e la sua tutela ambientale, sociale ed economica.