loader image

Vinitaly Special Edition 2021: ritorno alle origini, con lo sguardo al futuro

Un’edizione particolarmente riuscita, nonostante le aspettative.

Quasi nessuno, nel mondo del vino, riponeva grandi aspettative sulla Special Edition autunnale del Vinitaly, che ha avuto luogo a Verona dal 17 al 19 ottobre. La differenza rispetto alle edizioni normali era rappresentata, anche plasticamente. dal fatto che erano solo tre i padiglioni riservati alla manifestazione, invece della quindicina occupata abitualmente. E in effetti faceva un po’ effetto il grande vuoto che, all’interno di Veronafiere, circondava l’area dedicata all’esposizione. 

Invece, dopo la chiusura dei battenti, nessuno, proprio nessuno, ha potuto fare a meno di confermare la riuscita della kermesse veronese. Probabilmente perché la lunga e dolorosa esperienza dei vari lockdown che si sono avvicendati negli ultimi venti mesi ha modificato il modo di percepire questo tipo di eventi, rendendoci più sobri e meno sensibili ai grandi allestimenti; e anche e soprattutto perché l’esigenza di lavorare, di stabilire contatti utili, di concludere affari, è oggi molto più importante rispetto a quella di apparire e di esibirsi. 

Fatto sta che l’idea delle postazioni uguali per tutti, personalizzate internamente con qualche pannello fotografico e qualche dozzina di bottiglie campione, si è rivelata vincente. Il calore tipico del comparto vitivinicolo era garantito ma non era possibile allestire faraonici stand, scenografici e assai dispendiosi. E non se ne è sentita la mancanza. 

Mancava, è vero, il pubblico dei wine lovers, gli appassionati, non sempre graditi ma parte integrante dell’abituale atmosfera del Vinitaly, mentre i corridoi era affollati da operatori del settore, italiani e internazionali: 12 mila operatori professionali più 2500 buyer, in rappresentanza di 60 paesi. 

La focalizzazione professionale ha contribuito a creare un clima di disponibilità all’ascolto, alla presentazione e all’assaggio, al punto che non pochi espositori hanno sottolineato come, dopo molto tempo, sia stato possibile firmare contratti, e non limitarsi a prendere contatti.

Se da una parte questo si può considerare un ritorno all’epoca pionieristica del Vinitaly, per altro verso la Special Edition 2021 ha dato importanti indicazioni per il futuro, sintetizzabili nel fatto che occorre separare in modo sempre più netto le manifestazioni rivolte al consumatore finale (che va debitamente accolto e rispettato con tutte le attenzioni del caso) da quelle professionali (dove si parla essenzialmente d’affari). Per il mondo del vino si tratta di una strada non facile da seguire, considerando la particolare popolarità e attrattività del prodotto: ma senz’altro sarà possibile trovare gradualmente un punto di equilibrio.

Appuntamento quindi alla prossima Vinitaly “normal edition”, dal 10 al 13 aprile dell’anno prossimo.

Leggi anche