Crisi o meno, di certo c’è che gli italiani non si fanno mancare nulla nel periodo delle feste, men che meno a tavola: dal salato fino al dolce ci sono proposte pensate ad hoc per tutti i gusti. Non possono mancare quindi, a fine pasto, dessert natalizi dal sapore tutto nostrano proposti dai migliori pasticceri dello stivale.
Per i milanesi non c’è Natale senza panettone, in questo caso quello proposto dalla celebre Pasticceria Martesana, da cinque decenni vero e proprio “cult” meneghino. Anima di Martesana è il famosissimo Vincenzo Santoro, Enzo per tutti, che ha pensato, insieme alla sua brigata di cucina, ad alcune proposte natalizie, come il panettone rustico, lievitato con farina integrale, confettura di lamponi e frutti di bosco canditi. A questo si affiancano il panettone strudel, nato quasi per gioco nei laboratori, con mela candita aromatizzata alla cannella e uvetta immersa nel marsala e il panettone gianduia e mandarino, dai sapori in apparente contrasto.
Non mancano ovviamente i panettoni che hanno contribuito a rendere celebre Martesana, come quello tradizionale, con lievito madre, ai marrons glacés, la classica veneziana, con canditi di arancia e una glassa di mandorle e il celebre “panetun de l’Enzo”, farcito con cioccolato e albicocche in confettura e candite. Sempre in tema natalizio l’albero gastronomico, tradizionale panettone salato, è rivisitato con un taglio estetico tutto nuovo che richiama il tipico abete delle feste: al suo interno una farcitura con salmone, gamberetti, lombo, prosciutto cotto, salame, prosciutto crudo e patè d’oca. A chiudere le proposte di Martesana non può mancare il tronchetto natalizio, rivisitato con mousse al cioccolato fondente e bavarese di nocciola e caramello.
Panettoni a parte, nelle tavole degli italiani sotto le feste è difficile che manchino i cioccolatini, meglio se declinati in virtù di qualità e aromi: praline, tartufi, boeri, gianduiotti, tavolette e creme sono, dal lontano 1943, core business di Bodrato, storico produttore piemontese (ma le origini lo vogliono a Genova). I boeri rappresentano la punta di diamante: ciliegie ubriacate dalle grappe locali con cioccolato fondente, ma anche nelle variazioni senza nocciolo, con cioccolato fondente 70% e, da poco, anche nella declinazione con uva e grappa di moscato.
I piemontesissimi gianduiotti vengono invece proposti con latte, senza latte e al caffè, mentre il bacio di Natale è un biscotto composto da due dischi di pasta frolla alla nocciola della varietà tonda gentile trilobata, uniti dalla crema gianduia, e prende la forma di un elegante albero di Natale; il classico torrone viene rivisitato e diventa, per Bodrato, al gianduia, con una forma che richiama direttamente il periodo delle feste. I cremini hanno gusti quali sale Maldon, torrone, il contrasto proprio del dolceamaro oltre, ovviamente, a gusti classici quali pistacchio, cacao e nocciola. I cioccolatini ripieni, poi, hanno sapori quali menta, pistacchio, gianduia e caffè.
Sono solo alcune, queste, le proposte di Bodrato (che produce anche creme spalmabili in sei varianti diverse e una serie di otto tavolette di cioccolato, Bean to Bar, che portano ognuna il nome dei paesi d’origine delle fave di cacao utilizzate) che alla qualità dei suoi sapori unisce una linea di confezioni, perfette per un regalo (e una tavola imbandita) di alto livello, dalla grafica originale e di classe ispirata spesso ai colori dell’azienda (il rosso) e anche all’eleganza propria delle mai dimenticate cappelliere.
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