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Una mostra sul sito del Bar Basso per celebrarne le tipografie eclettiche

Ha inaugurato da poco la terza mostra sul sito del Bar Basso, storico locale milanese, luogo di culto dell’aperitivo. Il progetto consiste in una mostra interattiva sulle tipografie eclettiche che caratterizzano lo storico locale, aperto dal 1947 e famoso in tutto il mondo per l’invenzione del Negroni Sbagliato.
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Ha inaugurato da poco la terza mostra sul sito del Bar Basso, storico locale milanese, luogo di culto dell’aperitivo. Il progetto consiste in una mostra interattiva sulle tipografie eclettiche che caratterizzano lo storico locale, aperto dal 1947 e famoso in tutto il mondo per l’invenzione del Negroni Sbagliato.

Il progetto “BB Letters“, di Studio Vedèt a partire da un racconto di Mario Piazza, indaga la stratificazione di font, tipografie e stili che appartengono a tutte le epoche che ha attraverso il noto locale durante la sua longeva attività.

Oggi le vecchie insegne vanno di moda. Hanno conquistato anche una rubrica fissa sul domenicale di un importante quotidiano” scrive Mario Piazza nel testo introduttivo alla mostra. “Quindi prima o poi anche il Bar Basso finirà in un implacabile mapping di tutta la sua epigrafia identitaria e commerciale”.

“Tutte le lettere negli spazi del BB hanno forse più storie da raccontare delle migliaia di fedeli’ delle ricette etiliche del BB” continua Piazza. Ad esempio le caratteristiche “BB” del mangia e bevi – inventato nel 1968 e composto da gelato alla crema e alla nocciola, un po’ di panna, liquori allo zabaione e al cioccolato, cherry brandy, guarnito con fragole – pochi sanno essere state prima parte dell’insegna di un fabbricante di botti, tini e barili.

Tante sono le storie raccontate da questo progetto che inoltre invita i visitatori del sito internet a partecipare direttamente a questa indagine disegnando e scrivendo le lettere BB, inventando sempre una nuova storia per creare segni e significati sempre nuovi.

I progetti precedenti sono ancora consultabili sul sito barbasso.com. La prima mostra consisteva in una collezione di interventi narrativi che prendevano le mosse dall’archivio del Bar Basso, per creare una serie di gettoni da free-drink nati in collaborazione con 24 nomi illustri del design internazionale – come Martino Gamper, Clemens Weisshaar e Claesson Koivisto Rune – eccellenze della scena contemporanea ed eccellenti bevitori, ai quali è stato chiesto di immaginare un token barattatile con un cocktail del loro bar milanese preferito.

Il secondo capitolo, invece, è un esperimento narrativo attorno ai drink del Bar Basso con fotografie di Delfino Sisto Legnani e parole di una squadra di affezionati inaspettati e illustri.

Massimo De Carlo, noto gallerista milanese, racconta il ben più noto Gimlet cocktail, il musicista Roberto Cacciapaglia, anche compositore per l’Albero della Vita di EXPO Milano 2015, racconta il Martini Cocktail, gli artisti Diego Perrone e Luca Trevisani raccontano rispettivamente il Vodkatini e il White Russian. Infine Maurizio Stocchetto, il celebre proprietario, racconta la nascita del Negroni Sbagliato.

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