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Veramente Milano è l’Eldorado della ristorazione?

La Guida Michelin 2020 ci fa venire qualche dubbio. E, così, prendendo per “oro colato” quella che dice la “famosa rossa”, da molti ritenuta la guida dei ristoranti più autorevole, dobbiamo ammettere che il dubbio comincia a diventare realtà.
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Veramente Milano è l’Eldorado della ristorazione? La Guida Michelin 2020 ci fa venire qualche dubbio. E, così, prendendo per “oro colato” quella che dice la “famosa rossa”, da molti ritenuta la guida dei ristoranti più autorevole – escluso Gianfranco Vissani e chi ha dichiarato che il famoso chef umbro è nel giusto nel negare questo primato – dobbiamo ammettere che il dubbio comincia a diventare realtà. E, quindi, quella sorta di caccia all’oro che si sarebbe scatenata dopo Expo, potrebbe anche riservare brutte sorprese a quanti aprono o vogliono aprire un proprio locale a Milano. Soffermandosi a leggere con attenzione la Michelin, si scopre che per numero di locali stellati, Roma batte Milano con 20 a 19; e, se aggiungiamo i ristoranti che si fregiano del “big gourmand”, che potremmo considerare una sorta di stella dei poveri, perché segnala ristoranti dove si spendono meno di 35 euro), il gap resta identico, visto che entrambi le città hanno 6 locali meno costosi (a Roma però con due novità e Milano con una) e, quindi, siamo a 26 contro 25.

Proviamo ad essere più dettagliati. Gli stellati a Roma sono 20 (1***,  1**, 18 *), più 6 big gourmand, a Milano 19 (1***,  3**, 15 *), più 6 big gourmand. E, se teniamo presente la cronaca quotidiana, nella Capitale dovrebbe essere un po’ più problematico rispetto al capoluogo lombardo, operare nel settore della ristorazione. Perché, siamo convinti che la situazione politica con una gestione politico-amministrativa non proprio brillante della città, influisce anche su tutte quelle attività più o meno connesse con l’accoglienza turistica. E, Roma, pur essendo la città più bella del mondo, non sembra più accogliente di Milano.

Visto che abbiamo deciso di leggere la Michelin attraverso i numeri, se ci soffermiamo sulla distribuzione delle stelle a livello provinciale, in testa alla classifica troviamo la provincia di Napoli con  26 ristoranti stellati (6 **, 20 *), seguita da Roma con 24 stellati (1 ***, 1 **, 22 *) e, in terza posizione, c’è la provincia di Milano, con 20 stelle (1 ***, 3 **, 16 *), poi Bolzano con 19 (1 ***, 4 **, 14 *) e Cuneo a quota 18 (1 ***, 2 **, 15*). 

Presa nel suo complesso, però la Lombardia si trova all’apice della classifica delle regioni più stellate. Infatti, conta 62 ristoranti premiati (3 ***, 5 **, 54 *). Il Piemonte è in seconda posizione, con 46 ristoranti (1 ***, 4 **, 41 *), mentre la Campania si colloca al terzo posto, con 44 ristoranti, (6 *** 38 *). Seguono Toscana, con 40 ristoranti (1 ***, 4 **, 35 *) e, infine, il Veneto, a quota 37 (1 ***, 4 **, 32 *). Se, poi, parliamo di quella che abbiamo definito – arbitrariamente, lo riconosciamo – la “stelle dei poveri”, cioè i ristoranti con i big gourmand, la Lombardia, con 28 locali, è al terzo posto, preceduta da Emilia-Romagna, con 33 riconoscimenti e Piemonte con 32. A quota 27 è la Toscana. Milano, però, ha un primato: due big gourmand quasi attaccati, in Porta Romana, Dongiò e Trippa, ubicati in due palazzi separati solo da una strada. Oltre al primato, sempre di Milano, di aver atteso un bel po’ di anni prima che potesse aver un ristorante con tre stelle. Il riconoscimento, com’è noto, è andato a Enrico Bartolini al Mudec.

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