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Si apre la stagione del tartufo: “capriccio” della natura

Per la terza azienda italiana di tartufi e la prima ad essere addirittura quotata in Borsa, la stagione del tartufo è praticamente iniziata da Milano.
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Per la terza azienda italiana di tartufi e la prima ad essere addirittura quotata in Borsa, la stagione del tartufo è praticamente iniziata da Milano. O meglio, sotto l’ala protettrice del Duomo. Perché Luigi Dattilo, 51 anni, che ha creato e amministra Appennino Food Group, insieme al fratello Angelo e all’esperto Roberto Fiore, hanno scelto la terrazza di Maio Restaurant, ubicato al settimo piano della Rinascente, divisa dalla bellezza dei ricami architettonici del Duomo, da pochi metri. Qui, il trio bolognese – per trovare Appennino Food bisogna inoltrarsi nei boschi bolognesi vicino a Savigno, dove nel 2014 trovarono un tartufo da record: 1,483 kg – si è presentato per raccontare la propria storia e, ovviamente, esaltare ulteriormente le peculiarità del tubero più osannato al mondo. Dice Luigi Dattilo “non esiste un prodotto della terra che abbia conquistato l’entusiasmo, la passione e il sostegno di tanti buongustai: dalle dive di Hollywood a grandi leader politici, da nobili e artisti, da ricchi e, quando se lo possono permettere, anche dai meno abbienti -. Una passione che risale addirittura ai Sumeri e ai Babilonesi”.

Trovarlo, questo tubero che Dattilo definisce un “capriccio” della natura, ci vuole una vera e propria arte, la sua ricerca è tutt’altro che facile se non si possiede il cane adatto e non sei un esperto tartufaio. Lui ha iniziato con il cane, regalatogli dal padre. E, così, da laboratorio artigiano, creato oltre tre decenni fa, l’azienda bolognese è diventata un’impresa di successo. Un risultato ottenuto grazie al lavoro di studio e di ricerca unito a innovazione e tradizione. 55 le persone che attualmente lavorano nello stabilimento di Savigno, frazione del comune di Valsamoggia. “La filosofia aziendale è basata semplicemente sul rispetto delle materie prime. Abbiamo iniziato con il tartufo, per sviluppare poi altri prodotti come condimenti per la pasta, con l’obiettivo di conquistare i migliori ristoranti del mondo. Una squadra in gran parte di giovani del territorio, ma anche collaboratori che lavorano con noi addirittura da un ventennio. Ormai possiamo affermare di aver creato un’azienda con responsabili di produzione, di qualità, di finanza, di marketing allevati in casa. Siamo in tre nel consiglio d’amministrazione: io, mio fratello Angelo e da tre anni il massimo esperto in tartufi del nostro territorio Roberto Fattore”, racconta Dattilo. E, ricorda quel giorno di trentadue anni fa, appena diciannovenne, quando, “rinunciando ad una Golf GTD, top dell’epoca, del valore di 9,5 milioni delle vecchie lire comprai un pointer. Diventai tartufaio. Imparai a trovare i tartufi grazie al fiuto di Geo. Busso per trattorie e ristoranti offrendo il frutto del mio sforzo nei boschi”.

Angelo Dattilo, nove anni più giovane di Luigi, gestisce la produzione dell’Appennino Food Group con rigore svizzero. Cioè, tartufo nero, funghi porcini surgelati e quelli ad essicazione controllata, salse tartufate, tartufo a fette in olio, burro con tartufo, creme di formaggio e quelle di verdure e tartufo, salsa di tartufo bianco. “Dispensa di Amerigo” è il brand che propone condimenti per pasta: ragù tradizionale bolognese, ragù di carni pregiate, cinghiale, capriolo e cervo. Le ricette più tradizionali: dal cacio e pepe all’amatriciana, dalla carbonara alla puttanesca. Roberto Fattore è il terzo socio di Appennino Food Group e si occupa di acquisti e della selezione qualitativa della materia prima, in particolare del tartufo fresco, bianco (un vero diamante) e nero. Nel 2018 il fatturato è stato di 10,4 milioni di euro. Che, secondo il piano di sviluppo presentato a Milano, dovrebbe superare i 15 milioni di euro entro il 2021. Per raggiungere questo traguardo, i Dattilo e Fiore hanno cominciato a rafforzare la presenza sui mercati internazionali; ad esporre nelle fiere internazionali; a stipulare contratti con le più grandi catene alberghiere. Insomma: crescere e diventare leader tra le imprese che propongono al mondo il tartufo. E, dice Luigi, non dimentichiamoci del cane da tartufo: il migliore è il Lagotto Romagnolo. Un cane italiano, diventato famoso quando è stato scelto da Barack Obama come cane di compagnia per le sue figlie perché il suo pelo non provoca problemi a chi soffre di allergie Sull’Appennino è imbattibile, dotato di olfatto eccezionale, è la razza più idonea nella ricerca del tartufo.

Per consentire a chiunque di vivere l’esperienza esclusiva della caccia al tartufo con il lagotto, Appennino Food Group mette a disposizione la box experience per provare in prima persona l’emozione di cercare questo tesoro della natura. Difficile da trovare, ma con l’aiuto di un tartufaio e del cane è possibile imparare a localizzare il tubero, a raccoglierlo nel dovuto modo e sentire i suoi profumi. Un’esperienza unica da condividere con altre due o tre persone, immersi in un territorio incontaminato. Appennino Food Group mette a disposizione l’abbigliamento ad hoc per ogni tempo. E, ci fermiamo qui, anche se c’è ancora tanto da dire sul tartufo, per non rischiare di addentrarci in tecnicismi che potrebbero essere anche noiosetti.

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