Da quarant’anni la sua insegna, discreta ed elegante, si affaccia in uno dei luoghi più caratteristici e pittoreschi di Milano: direttamente sull’alzaia del Naviglio Grande, vicino al punto dove il canale sfocia nella Darsena di Porta Ticinese. A due passi da una roggia, dove ancora si trovano le piccole tettoie e le lastre di granito sulle quali le lavandaie sciacquavano i panni con le sue acque, allora limpide.
È il Posto di Conversazione: nome atipico per un ristorante, quasi una dichiarazione d’intenti. Locale dall’atmosfera riservata e calda al tempo stesso, dove l’eleganza non è ostentata ma si ritrova nella coerenza tra l’ambiente e la cucina.
Diciamolo subito: il menu è un inno alla classicità milanese e lombarda. Dal risotto alla cotoletta (rigorosamente di vitello), fino ai mondeghili, c’è tutto quello che ci deve essere, nella sua forma migliore: raffinata e sempre con un tocco di classe.
E, soprattutto, in tutte le stagioni. Oltre a un’ampia e variegata rete di clienti affezionati e fedeli, una delle carte vincenti del Posto di Conversazione sono infatti la clientela straniera, che arriva da tutti i paesi, in viaggio d’affari o di piacere, grazie soprattutto a un efficacissimo passaparola. “Vengono qui” spiega il patron del locale, Gianni Marasco “perché sanno che la nostra cucina non tradisce mai: il turista è trattato sempre come il cliente abituale, la tavola è sempre all’altezza delle promesse e delle aspettative e sul conto non si trovano mai brutte sorprese; un ristorante da consigliare, con la certezza di fare e di far fare bella figura”.
Per lo chef Raffaele Alj, il Posto di Conversazione è l’approdo di una carriera che lo ha portato, dalla sua Calabria, a fare esperienze in giro per l’Italia e per l’Europa, lavorando in locali molto diversi tra loro, assorbendone le conoscenze e definendo il proprio stile: uno stile che fa l’occhiolino in alcun piatti del ricchissimo menu, soprattutto tra gli antipasti, le portate di pesce, che arriva sempre freschissimo dal Tirreno, e i dolci.
Assolutamente completa la cantina, che consente al turista di trovare i vini bandiera del nostro paese ma che è dedicata, in armonia con la proposta gastronomica, ai vini lombardi, in particolare oltrepadani.