“Mangiare, bere e andare a spasso”. Questa sarebbe, secondo il detto popolare, “l’arte del Michelaccio”. Ma al Michelaccio di Fabio Fauraz, locale aperto due anni fa nel cuore di Genova, l’arte è di ben più elevata qualità. Una cucina che lo Chef definisce “fusion-pop”, dove la capacità di assemblare spunti e stimoli culturali e gastronomici internazionali, che costituisce la cifra stilistica e professionale dello chef genovese, è declinata in funzione di un pubblico volutamente più vasto e meno elitario, per gusti e disponibilità alla spesa.
Una cucina per molti, quindi, in un locale a sua volta versatile: un ricercato bistrot nel quale nessun particolare è lasciato al caso.
D’altra parte, l’alta professionalità di Fauraz viene da lontano e si è corroborata in numerosi e qualificati stage presso i più quotati chef italiani e in esperienze di grande successo. Suo era il mitico Violino Rosso, ristorante che, negli anni subito dopo il 2000, segnò un’epoca sulla scena gastronomica genovese, e non solo: era frequente meta di spedizioni di appassionati gourmet provenienti da tutta la Liguria e dalle regioni vicine.
Il Michelaccio è la coraggiosa prova della sua maturità, in cui lo Chef ha scelto di confrontarsi con una clientela più ampia, coniugando la classe e la creatività dei suoi piatti con una lista dai prezzi decisamente accessibili. Iniziative come quella di Fabio Fauraz sono indubbiamente meritorie per tutto il settore della ristorazione di livello, in quanto permettono ad ampie fasce di pubblico di accostarsi e di appassionarsi alla grande cucina, divenendo a loro volta dei food lovers!