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Pescheria con Cottura, viaggio al centro dei sapori

A torto o, più probabilmente, a ragione Milano può essere definita la capitale italiana della ristorazione, di ogni tipo e cucina e per tutte le tasche: ultimi nati, hamburgerie a parte, i ristoranti di pesce, che sembrano spuntare come funghi in ogni zona della città. In linea generale il livello qualitativo di questi ultimi è alto, anche grazie al fatto che Milano rappresenta un crocevia strategico per il commercio ittico, ma quello che spesso li accomuna sono piatti e location a volte troppo simili tra loro, quasi standardizzati. Il management di Pescheria con Cottura, composto da Fabio Ingrosso e dal padre Daniele, tutto questo l’ha capito creando un ristorante di pesce che, nell’affollato panorama meneghino, non c’era.
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A torto o, più probabilmente, a ragione Milano può essere definita la capitale italiana della ristorazione, di ogni tipo e cucina e per tutte le tasche: ultimi nati, hamburgerie a parte, i ristoranti di pesce, che sembrano spuntare come funghi in ogni zona della città. In linea generale il livello qualitativo di questi ultimi è alto, anche grazie al fatto che Milano rappresenta un crocevia strategico per il commercio ittico, ma quello che spesso li accomuna sono piatti e location a volte troppo simili tra loro, quasi standardizzati. Il management di Pescheria con Cottura, composto da Fabio Ingrosso e dal padre Daniele, tutto questo l’ha capito creando un ristorante di pesce che, nell’affollato panorama meneghino, non c’era.

A partire dal locale, in posizione strategica (siamo nel cuore della città, tra Porta Volta e corso Como) ma, al contempo, in una via discreta e silenziosa: un ristorante elegante e accogliente, “disegnato” dall’architetto Stefania Tornesello, un ambiente “urban-chic” e dal sapore vintage e raffinato ma non formale, dall’arredamento curato in stile moderno con accenni al classico realizzato appositamente per il locale ma senza inutili eccessi e con un’illuminazione calda e morbida. È una scelta, questa, pensata e voluta per differenziarsi dai numerosi competitors e che ha radici e imprinting pugliesi (il primo locale, diverso nelle scelte, nel look e nei piatti, è stato infatti aperto a Lecce ispirandosi alla tradizione dei “fornelli di Cisternino”, spartane trattorie tipiche salentine, dove si sceglie la carne direttamente dal banco del macellaio cotta poi nei tipici forni a pietra).

Pescheria con Cottura è invece volutamente diverso ma con una sua ben precisa identità, pensato per un target tipicamente milanese con, quindi, desideri e abitudini ben diverse da quelle salentine. Nato nel giugno del 2018, è “banco-centrico”, organizzato attorno alla vetrina del pesce, dove scegliere e ordinare, scoprire il pescato del giorno, sentire idee di ricette e piatti nuovi. Una volta al tavolo, di legno chiaro e volutamente senza tovaglia, una carta dei vini in continua evoluzione propone più di 120 etichette italiane e straniere pensate per la cucina del locale, oltre a proposte al calice per chi ama abbinare il vino giusto a ogni piatto che assaggia, cambiando etichetta a ogni portata. Ricette originali e diverse (il menù propone spesso composizioni ibride fra tradizione italiana e cucina turca o greca, e l’utilizzo di spezie e aromi mediterranei) giorno per giorno, a seconda del pescato fresco che la cucina, quasi totalmente a vista, propone.

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Ampio spazio, in Pescheria con Cottura, anche per la pasta fresca, spesso fatta in casa o comunque di elevata qualità, per le farine, molate a pietra, usate per offrire ogni giorno il pane fresco, gli olii di origine salentina e i formaggi pugliesi. Anche il fine cena è all’insegna di originalità e qualità, con dolci “home made” e con il caffè, servito al tavolo nella Moka.

A chi invece preferisce un aperitivo e un drink il cocktail bar propone un’ampia drink list con proposte differenti derivate e ispirate ai grandi classici della mixology rielaborate per abbinarsi senza sovrapporsi ai finger food di pesce crudo e cotto, ogni giorno diversi in funzione del pescato. Per chi frequenta il locale per assaggiare uno dei cocktail è stata creata un’area lounge riservata, posta al centro della sala e delimitata da una libreria che ospita libri di ricette e richiami alla terra salentina, con tavolini, divani e poltroncine e opere d’arte del glass designer pugliese Massimo Maci.

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