loader image

Monte Netto, la collina che non ti aspetti

Ventitré aziende nel territorio di sei comuni. Ottanta ettari di vigne, dolcemente distese sulle pendici di una collina che sorge come un’oasi nel bel mezzo della trafficata e industrializzata Pianura Padana. E che, pur essendo alta solo 130 metri, si erge tuttavia ben visibile a sud di Brescia.
exc-5c87fccf7817f7f6b9b71808

Ventitré aziende nel territorio di sei comuni. Ottanta ettari di vigne, dolcemente distese sulle pendici di una collina che sorge come un’oasi nel bel mezzo della trafficata e industrializzata Pianura Padana. E che, pur essendo alta solo 130 metri, si erge tuttavia ben visibile a sud di Brescia.

Formato da agglomerazioni di terreni calcareo argillosi, è il Monte Netto, altura che da nome a una delle più piccole aree vitivinicole della Lombardia. Il Consorzio Montenetto, costituito nel 1999, tutela infatti le denominazioni Capriano del Colle Doc e Montenetto di Brescia Igt.

La particolare conformazione del Monte Netto ha limitato (fortunatamente), nel corso dei secoli, l’occupazione di questo piccolo territorio da parte dell’insediamento umano. Non solo, quindi, il luogo ha preservato la sua vocazione agricola ma ha anche mantenuto una flora e una fauna (anche microfauna) peculiari. Una parte del sito è oggi parco agricolo naturale.

In generale, le aree vitate del Monte Netto godono di ottima esposizione. E in questo contesto trovano espressioni di alto livello qualitativo alcuni importanti vitigni autoctoni di grande tradizione e interesse, utilizzati anche in altre regioni vitivinicole italiane: uve a bacca rossa, come il Marzemino (che da queste parti chiamano Berzemino) e il Sangiovese (ma anche l’internazionale Merlot), e vitigni bianchi, come il Turbiana (Trebbiano di Soave o di Lugana) e il Trebbiano Toscano.

Il Capriano del Colle Doc Bianco si presenta con colore giallo paglierino, delicati profumi floreali, gusto secco, sapido e strutturato, gradazione alcolica minima di 11°. Accompagna antipasti, pesce d’acqua dolce, rane e lumache, oltre ai tradizionali casonsei. La tipologia Superiore è sottoposta a un invecchiamento di almeno dodici mesi, anche in botti di legno, acquisendo colore dorato, profumi delicati, sapore armonico e corposo e un grado alcolico minimo di 12°. Oltre ai tradizionali abbinamenti dei bianchi, si può gustare come vino da tutto pasto.

Il Capriano del Colle Doc Marzemino, novità introdotta nel 2011, è oggi il vino più rappresentativo del territorio, ottenuto da uve Marzemino in purezza. Dal colore rosso rubino tendente al granato, è vino equilibrato, elegante, morbido e dal profumo fruttato, delicato, ampio e leggermente vinoso.

Il Capriano del Colle Doc Rosso è ottenuto dall’uvaggio di Marzemino, Merlot e Sangiovese, da cui si ricava un vino rosso intenso, dal profumo delicato e dal gusto secco, pieno e vellutato (minimo 11°). La Riserva è il fior fiore della produzione di quest’area: invecchiato per almeno ventiquattro mesi, è ampio, avvolgente, giustamente tannico, elegantemente  strutturato. La gradazione minima è di 12°.

Leggi anche