Il cibo come medium, commestibile o meno, è un fenomeno che precede di molto i recenti trend virali. La frutta ha sempre rappresentato un universo ricco di simboli in tutta la storia dell’arte italiana e internazionale. Dalla Canestra di Frutta (1599) del Caravaggio, Vincent Van Gogh – pensate ai Mangiatori di Patate (1885) – alle caramelle di Felix Gonzalez-Torres. Sono passati 90 anni dalla pubblicazione del Manifesto della Cucina Futurista di Filippo Marinetti, un manifesto che esplorava il cibo come terreno fertile per la performance d’avanguardia e l’espressione di sé. Da allora, diversi artisti hanno usato il cibo come mezzo per raccontare paesaggi sociali e politici: da Claes Oldenburg, con le sue icone pop; a Lexie Smith, con la sua ricerca sul pane; alla giovane artista Chloe Wise. La lista continua.
Tra le famiglie reali europee, inoltre, era di gran moda sfoggiare elaborate decorazioni da tavola per mostrare la propria ricchezza. Tra il XVI e il XIX secolo, le famiglie assumevano artigiani esperti per creare centrotavola fatti di zucchero, marzapane o cera. I soggetti andavano dai fiori alla frutta fino a veri e propri edifici. Durante un banchetto in onore della nascita di Pietro I di Russia, il centrotavola includeva uno stupefacente modello in zucchero del Cremlino. I russi in particolare erano particolarmente noti per le loro esibizioni di piante e frutti esotici.
Nel cuore di Torino, il Museo della Frutta raccoglie la collezione di pomologica di Francesco Garnier Valletti, costituita da centinaia di varietà di mele, pere, pesche, albicocche, susine, uve… finte. Francesco Garnier Valletti si era formato come confettiere, specializzandosi in confetti e caramelle alle erbe, quando nel 1830, si trasferì a Torino per iniziare anche a realizzare fiori e frutti finti. Le nobildonne locali apprezzarono i suoi bouquet di cera e cartapesta, e alla fine il suo lavoro arrivò all’attenzione del governatore austriaco di Milano. In poco tempo venne chiamato a servire come modellatore ufficiale della corona austriaca a Vienna.
C’è la frutta finta, poi c’è la frutta finta più cool (anche se più costosa) che abbiamo mai visto. Queste creazioni di vetro smerigliato creati dall’artista Devyn Ormsby non cercano di passare per frutta vera, anzi, vi faranno chiedere perché non avete pensato prima di esibire queste bellezze al centro del vostro tavolo. Ci vogliono tre settimane per realizzare ogni singolo pezzo a mano e potete scegliere tra limoni, arance o pere.