loader image

Gualdo del Re, sotto il segno del vino

La Toscana, da sempre, è terra di storia, bellezze naturali e paesaggistiche, cultura, architettura e di vini, celebri in tutto il mondo. Qui, per la precisione a Suvereto, un piccolo comune medievale chiuso ad anfiteatro dai colli che dominano la parte centrale della Toscana, di fronte all’Isola d’Elba e a pochi chilometri dal mare ha casa, vitigno, cantina, ristorante e resort, arredato con garbo e semplicità, Gualdo del Re.
tappi-sughero-gualdo-del-re-1

La Toscana, da sempre, è terra di storia, bellezze naturali e paesaggistiche, cultura, architettura e di vini, celebri in tutto il mondo. Qui, per la precisione a Suvereto, un piccolo comune medievale chiuso ad anfiteatro dai colli che dominano la parte centrale della Toscana, di fronte all’Isola d’Elba e a pochi chilometri dal mare ha casa, vitigno, cantina, ristorante e resort, arredato con garbo e semplicità, Gualdo del Re. Fondata nel lontano 1953 e da sempre di proprietà della stessa famiglia, la casa vinicola (che si è di recente rifatta il look regalandosi un nuovo ed elegante logo) è guidata dagli anni ’80 dalla quinta generazione, Nico e Maria Teresa Rossi, che testarono, prima di tutto, i vitigni adatti al terroir per poi imprimere ai loro vini, frutto della collaborazione ormai ventennale con l’enologa Barbara Tamburini, considerata dagli addetti ai lavori la “regina del Merlot”, un carattere decisamente originale e peculiare. A Gualdo del Re, che deve il suo nome al tedesco “wald”, un termine che definisce un luogo di particolare bellezza (siamo in Maremma) il microclima è unico in virtù del quale i vigneti, situati nella media collina a circa 100 mt. sul livello del mare, si sviluppano su terreni di natura ciottolosa, argillosa e a bassa fertilità, che rendono queste terre una nicchia enologica a forte vocazione, soprattutto ma non solo, per i grandi vini rossi toscani di forte struttura.

La vite a Gualdo del Re viene allevata nelle forme tradizionali, a guyot e cordone speronato, con una bassissima carica di gemme per ettaro e tutti i processi di lavorazione nei vigneti vengono eseguiti manualmente, utilizzando solo prodotti organici, senza quindi concimi chimici e diserbanti. L’azienda, iscritta nell’elenco regionale degli operatori biologici e certificata come tale, si estende su una superficie totale di circa 45 ettari, 25 dei quali vitati, per una produzione annua di circa 120.000 bottiglie; qui si è deciso di sacrificare la quantità in favore di una qualità superiore. Sono nove le etichette, tutte legate alle denominazioni di origine del territorio; i vitigni a bacca rossa spaziano infatti dal Sangiovese al Merlot (pluripremiato e di livello decisamente superiore), dal Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc all’Aleatico. I vitigni a bacca bianca invece sono il Pinot Bianco e il Vermentino. Una delle caratteristiche di Gualdo del Re è la scelta di vinificare gli uvaggi in purezza, come nel caso del Sangiovese (che dall’azienda prende il nome), l’Rennero (DOC Val di Cornia Suvereto 100% Merlot), Valentina (IGT Costa Toscana 100% Vermentino), Shiny (IGT Costa Toscana Rosato 100% Aleatico) e Amansio (IGT Costa Toscana Passito 100% Aleatico).

Leggi anche