Siamo stati al Phoenix Art Museum in Arizona per visitare la mostra dell’artista Valeska Soares e la sua installazione di pasta di zucchero che penzola da ganci in acciaio inossidabile, sculture in continuo movimento per esplorare le connotazioni dello zucchero come catalizzatore del desiderio e dell’eccesso.
Valeska Soares per questo progetto ha collaborato con Kreëmart – lo studio famoso per aver creato di macaron al sapore di Marina Abramovic – per riproporre una sua famosa installazione interattiva all’aperto, Push Pull (2013), che estende le sue esplorazioni con lo zucchero. Per la Soares, lo zucchero è un materiale culturalmente significativo associato al consumo eccessivo e all’eccesso nella società americana. Anche se pieno di connotazioni intorno all’innocenza dell’infanzia, può portare a intossicazione e dipendenza. Masse di toffee riscaldate dal sole erano appese a ganci metallici tradizionalmente utilizzati per tirare e allungare la caramella, e i visitatori erano invitati a consumare pezzi delle sculture che si allungavano lentamente.
Push Pull è una parodia sulla linea tracciata tra un oggetto d’arte e lo spettatore, evidenziando lo spettatore come un consumatore disposto a varcare la linea del socialmente accettabile nel perseguimento del piacere. L’opera ha debuttato alla Cisneros Fontanals Art Foundation (CIFO) di Miami durante Art Basel Miami Beach nel dicembre 2013. Il lavoro è stato ripreso durante la Biennale di San Paolo 2014 all’Exposição MOVE! (Cecilia Dean/Visionaire e David Colman) Plasticity Lounge Bienal per celebrare i 35 anni della melissa. L’artista ha incluso le performance di Push Pull nella sua recente mostra retrospettiva, Any Moment Now, al Museo d’Arte di Santa Barbara (settembre-dicembre 2017).
Valeska Soares: Any Moment Now è la più grande mostra museale degli Stati Uniti ad oggi del lavoro dell’artista brasiliana contemporanea. Fino al 15 luglio, i visitatori avranno la possibilità di vedere 49 opere d’arte diverse, dalle installazioni e sculture alla fotografia e al video, che vanno dalla metà degli anni Novanta ad oggi. Questa importante indagine a metà carriera introduce gli spettatori a opere distintive che trattano temi di amore, desiderio, memoria e tempo, spesso incorporando qualità esperienziali come il profumo, il tatto e anche il gusto.
La mostra dimostra anche l’importante ruolo di Soares nelle innovazioni internazionali nell’arte dell’installazione. Un’esplorazione ambiziosa e di vasta portata dell’arte latino-americana e latino-americana in dialogo con Los Angeles.
Più informazioni sulla mostra si possono trovare su phxart.org