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L’Oro Nero Emiliano

Carpi è un luogo unico, meta ogni anno di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo alla ricerca di un’esperienza immersiva tra natura e sapori. Ma anche uno scrigno per incontri di alto profilo dove artisti, istituzioni, imprenditori, chef stellati, dialogano sul valore culturale rappresentato dal made in Italy.
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Carpi è un luogo unico, meta ogni anno di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo alla ricerca di un’esperienza immersiva tra natura e sapori. Ma anche uno scrigno per incontri di alto profilo dove artisti, istituzioni, imprenditori, chef stellati, dialogano sul valore culturale rappresentato dal made in Italy. Qui sorge il primo parco a tema agroalimentare del Made in Italy. Creato dal gruppo De Nigris, leader nella produzione di aceto balsamico Igp. Al Balsamico Village la parola “balsamico” assume tanti significati. Dalla sua inaugurazione nel 2016, il primo Parco a tema dedicato a un’eccellenza agroalimentare del Made in Italy è infatti un luogo “balsamico” due volte: sia perché questo piccolo angolo di paradiso nell’Emilia è un balsamo dell’animo, sia perché è nel cuore dei luoghi deputati alla creazione di uno dei prodotti più famosi della tradizione emiliana, l’Aceto Balsamico di Modena IGP. Oltre 40.000 mq nella campagna tra Carpi e Correggio realizzano un percorso nel verde seguendo la vita dell’aceto balsamico, dall’uva alla sua ampolla, fino a degustarne le infinite sfumature sotto la guida dei maestri acetieri e scoprire così piacevolmente l’intera filiera di produzione dell’aceto balsamico IGP.

L’Aceto Balsamico di Modena è ottenuto da mosti d’uva parzialmente fermentati e/o cotti e concentrati. L’uva proviene quasi esclusivamente dai vitigni di Lambrusco, Sangiovese, Trebbiano per citarne alcuni. Al mosto vengono aggiunti aceto di vino, nella misura minima del 10% e una aliquota di aceto vecchio di almeno 10 anni. La percentuale minima di mosto d’uva è pari al 20% della quantità totale di prodotto da avviare all’elaborazione. La concentrazione è protratta fino a che la massa iniziale di mosto abbia raggiunto una densità non inferiore a 1,240 alla temperatura di 20°C. Oltre a provenire dai vitigni di cui sopra, i mosti – esclusivamente quelli cotti e concentrati – devono avere un’acidità totale minima pari a 8 gr/kg e un estratto secco netto minimo pari a 55 gr/kg. Per la stabilizzazione colorimetrica, fino a un massimo del 2% del volume del prodotto finito. L’elaborazione dell’Aceto Balsamico di Modena avviene con il classico metodo di acetificazione mediate l’impiego di colonie batteriche selezionate oppure lenta in superficie o lenta “a truciolo”. La fase successiva è quella dell’affinamento: sia quest’ultima che la prima, si svolgono all’interno di recipienti di legno pregiato, quali rovere, castagno, quercia, gelso e ginepro. Il periodo minimo di affinamento è di 60 giorni, conteggiati a partire dal momento in cui le materie prime, miscelate tra loro nella giusta proporzione, sono avviate all’elaborazione. Al termine dell’affinamento, il prodotto ottenuto viene sottoposto a un esame, analitico e organolettico, affidato a un gruppo di tecnici e assaggiatori esperti: è questo lo step da superare affinché il prodotto possa essere certificato come Aceto Balsamico di Modena. Tutte queste lavorazioni e tanti altri passaggi si tramandano tra i mastri acetai presso il Balsamico Village. In questo angolo di natura tra saperi e sapori si potranno ammirare; il bellissimo paesaggio della “Balsamic Valley” modenese e la distesa di ettari vitati che lo caratterizza salendo sulla collina panoramica, dove da una grapewatch si apprezza un paesaggio di rara bellezza. Per accedervi si passa attraverso un orto botanico verticale lungo un percorso di erbe aromatiche le cui essenze evocano i profumi che ritroviamo nell’aceto balsamico. Arrivati sulla sommità, troviamo i 7 diversi tipi di vitigni da cui si ricava mosto per l’Aceto Balsamico di Modena IGP e un piccolo terrario: una raccolta di argille e ocre che denotano le sfumature cromatiche del terreno, da cui derivano le caratteristiche di ogni vitigno. I più piccoli possono divertirsi con i giochi di Balsamilandia, realizzati proprio con le botti destinate all’aceto o scoprire gli animali della piccola fattoria della Balsamic Farm. Infine si può portare a casa un po’ di questa esperienza entrando in una vera e propria “Boutique” del balsamico. La più grande delle quattro sparse fino ad oggi per l’Italia. Un lussuoso store, dove scegliere tra i tanti prodotti De Nigris che nascono in questo luogo perdendosi tra diverse tipologie di invecchiamento, produzione e gourmandise. Il cuore del Balsamico Village è la sala di invecchiamento, dove 8 milioni di litri di aceto riposano in enormi botti di rovere. Oggi rappresenta un’inedita e “profumatissima” meeting room, dove conversare, apprendere e naturalmente assaggiare il “balsamico” in tutte le sue sfumature, di cultura e gusto. Il Balsamico Village ospita nel suo complesso Villa Grimelli, un elegante edificio neoclassico, edificato nel XVII secolo, che ha contribuito in modo significativo alla storia dell’Aceto Balsamico: è stata dimora a metà del 1800 del Prof. Geminiano Grimelli (1802-1878), primo chimico ad aver studiato e codificato l’“oro nero” del modenese. La famiglia De Nigris l’ha riportata all’antico splendore nel 2012 dopo un accurato restauro. Un tour esclusivo in cui rivivere l’atmosfera del 700 in una cornice di affreschi e opere d’arte contemporanea. Creato dalla famiglia De Nigris proprio accanto alla sede del Gruppo, il Balsamico Village è un tributo alla passione per l’aceto balsamico di questa famiglia, ora guidata da tre fratelli: Armando, Raffaele e Luca, eredi del maestro acetiere Armando De Nigris che fondò l’azienda nel 1889.

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