Ha un nome che, per contenuti, richiama il frontespizio della carta d’identità: 1701 Franciacorta è una giovane cantina vinicola posta nel cuore di una delle zone più votate alle bollicine di tutta Italia. Oltre trecento anni di storia (1701 è infatti la data documentata di prima vinificazione della cantina) hanno portato nel 2009 i fratelli Silvia e Federico Stefini a darle nuova vita dopo un lungo abbandono, a farla rinascere, dopo alcuni anni di ricerca e formazione, all’insegna dei principi e dei metodi della viticultura biologica e biodinamica. Un luogo affascinante e suggestivo (cinto da mura risalenti addirittura all’XI secolo), un’azienda e un patrimonio unico e antico, che attendevano le cure e la passione di un gruppo di giovani imprenditori accomunati dal desiderio di scoprire il loro legame con un’origine contadina mai completamente perduta. Per arrivare fino a questo punto Silvia e Federico hanno coinvolto amici e collaboratori, tra cui l’esperto di comunicazione Giulio Braga, diventato anche socio, e il progetto 1701 Franciacorta ha preso forma ed è diventato una realtà di qualità, nel segno del bio.
Biologico, biodinamico, pluripremiato
Il risultato è un vino, biologico e biodinamico, naturale, nato dal rispetto dell’ambiente, senza uso di chimica e veleni quali diserbanti e insetticidi. Il prodotto finale di un’agricoltura sana, vivente e in grado di migliorare e arricchire i suoli in cui viene applicata. Una filosofia produttiva che funziona e paga, in termini sia di qualità sia di riconoscimenti: la prima annata prodotta dalla nuova proprietà vince come Miglior Metodo Classico d’Italia nella guida I Migliori Vini Italiani di Luca Maroni, successivamente ecco la Medaglia d’Oro dell’International Wine Challenge AWC di Vienna, le Quattro Rose Camune dell’Associazione Italiana Sommelier e la Medaglia d’Oro alla Selections Mondiales des Vins del Canada. 1701 Franciacorta fa inoltre parte di due importanti realtà del vino naturale: Renaissance des Appelations, l’associazione di vignaioli creata da Nicolas Joly nel 2001 che attualmente raggruppa circa 160 produttori da tutto il mondo, che pensano e agiscono sul terreno comune dell’agricoltura biodinamica, e Vi.Te Vignaioli e Territori, che riunisce produttori internazionali che vogliono esprimersi nella trasparenza, autenticità e nell’individualità. Nel 2015 la cantina è stata certificata biologica e, nell’anno successivo, ha ottenuto la certificazione biodinamica Demeter, allora primo e unico produttore in Franciacorta.
I vini
1701 Franciacorta (dieci gli ettari di una delle più antiche proprietà vitivinicole della zona) produce circa 60mila bottiglie all’anno. La cantina ha scelto di non dosare nessuno dei suoi vini e lasciare sui lieviti le bottiglie di Brut, Satèn e Rosé per un minimo di 30 mesi, anche quando il disciplinare Franciacorta ne prevede 18 e 24. Accanto a questi tre vini produce il Franciacorta Vintage millesimato Docg, solo nelle annate migliori, a tiratura limitata e affinato per un minimo di 40 mesi: il meglio dal patrimonio vitato dell’azienda, lavorato secondo il metodo classico della rifermentazione in bottiglia. Accanto alle Docg c’è però anche spazio per le sperimentazioni. Nasce quindi 1701 Sullerba, un sur lies (antica metodologia di vinificazione in cui le fecce fini rimangono in bottiglia) di 100% chardonnay fermentato in vasche d’acciaio e anfora di terracotta, trasferito poi in bottiglia, utilizzando il mosto dello stesso vitigno per la seconda fermentazione, dove affina per un minimo di 18 mesi; non è sboccato, né dosato o filtrato. Si arriva quindi all’ultimo nato in casa 1701 Franciacorta, un IGT Sebino di solo Chardonnay vinificato interamente in anfora.