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Vini Estremi e Viticoltura Eroica

Nei secoli, l’uomo ha piantato la vite, e solo la vite, nei posti più impensati: su terrazzamenti in riva al mare, nella sabbia delle dune, su isolotti, a volte scogli, difficilmente raggiungibili, o su erte pendici di montagne quasi inaccessibili.
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Il termine Viticoltura Eroica è nato come espressione culturale, dal sapore vagamente romantico, per evocare l’impegno estenuante profuso dagli uomini i viticoltori per contendere agli Dei fino all’ultimo lembo di terra utile per produrre il loro nettare: il vino. Nel corso del tempo, il viticoltore non si è mai fatto intimorire dalle difficoltà, pur di coltivare le uve più preziose nei luoghi più impervi. Tutto per ricavarne vini dal fascino ineguagliabile.

Nei secoli, l’uomo ha piantato la vite, e solo la vite, nei posti più impensati: su terrazzamenti in riva al mare, nella sabbia delle dune, su isolotti, a volte scogli, difficilmente raggiungibili, o su erte pendici di montagne quasi inaccessibili… per questo l’hanno chiamata così: viticoltura eroica. L’espressione fu coniata una trentina di anni fa Valle d‘Aosta, dove non v’è grappolo che non nasca in condizioni quanto meno disagiate. Poi, negli anni, l’uso del termine si è esteso in tutta Italia e poi in tutto in mondo vitivinicolo, dalla Grecia all’Australia, dalle Azzorre al Caucaso.

Dal 2017, il termine ha assunto un valore legale entrando nel Testo Unico del Vino, che ha regolamentato, tra l’altro, l’uso di questa espressione. Per essere definita eroica e per potersi fregiare anche commercialmente di questo marchio occorre che si verifichi almeno una di queste condizioni: i vigneti devo essere coltivati su terreni con una pendenza di almeno il 30%, oppure su terreni terrazzati, altrimenti a un’altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare o infine essere situati su piccole isole.

Per queste coltivazioni esistono oggi macchinari appositamente concepiti, che servono a rendere meno faticoso il lavoro dell’uomo su quei terreni impervi. Va detto che l’agricoltura eroica ha anche una importante funzione ambientale e di sicurezza. Se i terreni fossero abbandonati, soprattutto quelli sui terrazzamenti, il terreno sarebbe molto più povero, sia esteticamente che strutturalmente, in quanto nessun altro tipo di coltivazione potrebbe esservi praticata. Inoltre, la manutenzione dei terreni terrazzati e dei vialetti d’accesso, dei muretti così come di vari elementi a supporto delle coltivazioni, consente di mantenere in sicurezza le pendici dei rilievi, prevenendo ed evitando frane e smottamenti.

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