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Francesco Galimberti

3 Vitigni autoctoni protagonisti del Rinascimento enologico della Campania

Campania felix, la chiamavano i Romani. Per la fertilità del clima, per la bellezza del paesaggio, per la mitezza del clima. E, ovviamente, anche per la piacevolezza della vita che un posto così favorito dagli dei permetteva di condurre. Non solo Tiberio, dunque, che di Capri fece il suo personale santuario, ma tantissimi patrizi romani elessero questa parte d’Italia a simbolo della loro dolce vita.

Il Vulcano in una bottiglia

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Shawn Appel

Le pendici dell’Etna sono uno dei posti più belli e soprattutto più particolari per allevare l’uva. La presenza del vulcano è infatti un elemento imprescindibile, che caratterizza in modo totalizzante questo peculiare terroir. Ne influenza infatti il clima, la composizione del suolo, la qualità dell’aria e delle acque che danno linfa alle piante; il modo di coltivare la terra, di vendemmiare e di vinificare.

Rebollini, gemma d’Oltrepò

Rebollini

Tra i dolci pendii dell’Oltrepò Pavese, costellati da piccoli borghi e ammantati di vigneti, abbiamo trovato una vera e propria gemma: l’Azienda Agricola Rebollini, situata alle porte del paese di Borgoratto Mormorolo, non lontano da Casteggio.

Vini Estremi e Viticoltura Eroica

Samuel Zeller

Nei secoli, l’uomo ha piantato la vite, e solo la vite, nei posti più impensati: su terrazzamenti in riva al mare, nella sabbia delle dune, su isolotti, a volte scogli, difficilmente raggiungibili, o su erte pendici di montagne quasi inaccessibili.

La riscoperta dell’Elicicoltura

Fabio Sola Penna/Flickr

In quasi tutte le epoche e culture, la lumaca è sempre stato considerato un cibo prelibato. Le chiocciole sono descritte in tutti i testi che raccontano i più prestigiosi banchetti delle corti europee e anche il suo caviale è diventato di gran moda. È provato che gli esseri umani hanno consumato le lumache per migliaia di anni, scopriamo alcune realtà italiane biologiche da conoscere.

Al Mio Maestro: Il Recioto Amandorlato

Riccardo Chiarini

Se è vero (come è vero) che solo il vino è in grado di dare vita a legami tra le persone, in cui affetto, gratitudine e memoria si esprimono nel fascino di una bottiglia, la bella storia di Celestino Gaspari, enologo e produttore in Valpolicella, e del suo Recioto Amandorlato, dedicato al suo Maestro, ne è una ulteriore prova.

Ca’ di Frara: non solo bollicine!

Matthieu Joannon

Fondata nel 1905 da Francesco Bellani, bisnonno dell’attuale proprietario Luca, partendo da una quindicina d’ettari di vigneti, Ca’ di Frara è un vero gioiellino, in Oltrepò Pavese. Partendo da pochi ettari, la vigna si è sviluppata di generazione in generazione fino a raggiungere gli attuali 47 ettari di estensione, con una produzione di circa 400 mila bottiglie ripartite su 13 etichette.