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La nuova pizzeria di Roberto Conti a Milano

Lo chef stellato e brillante imprenditore del settore ha deciso di proporre il proprio modo di vedere il piatto di bandiera della cucina italiana, nel suo Corner 58.

Ci vogliono la consapevolezza del proprio talento, una spiccata vocazione imprenditoriale e soprattutto un coraggio da leone per cimentarsi nel mondo della pizza, in Italia. È un terreno minato, pieno di insidie e trabocchetti, perché il consumatore italiano, è inutile dirlo, di pizze ne ha mangiate a milioni in vita sua. E tutti noi abbiamo idee, magari diversissime tra loro, ben precise sulla pizza e su come ci piace.

Roberto Conti, chef stellato e brillante imprenditore del settore, evidentemente queste doti le ha tutte, se ha deciso di proporre il proprio modo di vedere e proporre il piatto di bandiera della cucina italiana, nel suo Corner 58, a Milano. Innanzitutto, il locale, che volutamente ricorda la New York dei film di Paul Mazursky o le canzoni di Leonard Cohen, dislocato in una bella zona della città, né centrale né periferica, lontano dai centri nevralgici della movida milanese: un luogo caldo e accogliente, dove soprattutto d’inverno si può dire, come cantava Ornella Vanoni: “Milano è un po’ fredda, ma ci vivo bene”.
E poi le pizze. Prima di tutto, dieci e lode all’impasto, un ricercato blend di farine, frutto di mesi di esperimenti, per garantire leggerezza, il giusto livello di elasticità e un gusto che si fa sentire (il cornicione è ottimo) ma soprattutto che valorizza tutte le farciture.

Su queste, Roberto ha fatto una duplice scelta. Da un lato le classiche, che sono proposte senza allontanarsi dai canoni, aggiungendo qualche tocco di originalità e raffinatezza (per esempio l’uso della Spalla di San Secondo in luogo del prosciutto cotto, nella Capricciosa). Dall’altro lato, una gamma di proposte creative, tutte realizzate con ingredienti spesso molto ricercati e tutti di alta qualità. In queste ultime si riconoscono lo stile dello chef, il suo estro, la sua storia professionale e perfino il suo carattere, vulcanico ma concreto al tempo stesso. Una doverosa notazione va riservata ai prezzi, che vanno dai nove euro della Margherita e della Marinara ai 25 delle pizze più lussuose, passando per molti livelli intermedi e consentendo quindi di concedersi una cena di alto livello senza spendere una fortuna. Infine, la possibilità di abbinare le pizze scegliendo tra un’ampia gamma di eccellenti Champagne di piccoli produttori importati direttamente.

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