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Giancarlo Maistrello e Adriano Anastasio: la rivoluzione del Panettone

Abbiamo incontrato i due vincitori del Panettone Day premiati da Iginio Massari come i talenti più creativi e rivoluzionari a presentare lo storico dolce milanese.
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Giancarlo Maistrello

Per Giancarlo Maistrello, vicentino, la prova del nove di un buon pasticcere è il panettone classico: “Pur non essendo un prodotto tipico della nostra zona, spiega, considero il panettone uno dei dolci fondamentali della pasticceria, non solo italiana: per imparare a farlo bene occorrono tanto lavoro, studio, pratica, esperienza. Ecco perché sempre mi sono costantemente dedicato a migliorare la mia capacità di realizzarne la versione base, dalla quale ho ottenuto grandi soddisfazioni, come quella del Panettone Day 2017!”.

Ma nella sua attività Giancarlo sa essere anche creativo e innovatore, partendo sempre dall’attenzione al consumatore e alle sue preferenze. La sua ispirazione nasce dalla capacità di percepire le tendenze del mercato, ossia di chi è destinato a gustare il prodotto: “È essenziale sapersi guardare in giro, osservare, riflettere, confrontare le proprie idee con quelle degli altri… anche la visita a un supermercato può essere molto istruttiva, perché dal modo in cui si evolvono i prodotti industriali che vi sono proposti si può intuire come si modificheranno i gusti dei consumatori e di conseguenza adeguarsi al cambiamento, con originalità e personalità”. 

Adriano Anastasio

Adriano Anastasio, che gestisce il proprio locale dal 2011, dopo formative esperienze maturate in Italia e in Francia, ha visto riconosciuta al Panettone Day la propria costanza nel proporre versioni innovative del panettone, nelle quali si combinano creatività ed eleganza: “Il primo anno, racconta, ho partecipato con una versione farcita di fragoline di bosco e gocce di cioccolato (che ancora adesso è molto richiesta dai miei clienti), mentre l’anno scorso ho realizzato un panettone realizzato con farina integrale, cereali e albicocche”.

Quest’anno, però, Adriano si è superato e il suo impegno è stato evidentemente apprezzato: “Ho presentato un panettone al tè verde, con infusione a freddo, e fragole: per realizzarlo ho dovuto superare ostacoli di natura tecnica, come la necessità di limitare la tendenza della teina a influire sulla lievitazione, ma il risultato è stato veramente di grandissima soddisfazione”.

Il gusto della sperimentazione è nella mia natura – conclude – anche se penso sia fondamentale sapere produrre i dolci, e in primo luogo quelli della tradizione come il panettone, nella loro versione base”.

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