Può un’azienda vitivinicola produrre due grandi vini nell’ambito della medesima DOCG? Non è facile, ma la Cantina gaviese Broglia testimonia che questo è possibile. Due sono infatti le etichette di punta di questa prestigiosa realtà, entrambe ottenute da uve Cortese di Gavi in purezza, eccezionali testimonianze di altissimo livello enologico.
Stiamo parlando dei Gavi DOCG del Comune di Gavi La Meirana – che dell’Azienda è il prodotto più rappresentativo (e che per questo motivo porta in etichetta il nome stesso della Tenuta – e Bruno Broglia – che prende nome dal fondatore della Cantina – ottenuto da vecchie vigne piantate oltre 60 anni fa.
Vini che esprimono appieno le peculiari caratteristiche di mineralità e sapidità che fanno del Gavi DOCG del Comune di Gavi uno dei vini italiani più apprezzati all’estero (il 34% viene esportato).
La Meirana, fresco reduce dall’attribuzione dei 90 punti di Wine Spectator (che lo ha inserito tra i migliori vini del Piemonte e tra quelli raccomandati dal grande opinion maker Bruce Sanderson), è vinificato in acciaio, ove fermenta a una temperatura tra 12°C e 16°C, per esaltarne i profumi, freschi e fruttati, di pera e pompelmo rosa. Di colore paglierino brillante, con il suo tipico retrogusto di mandorle, si caratterizza per freschezza, finezza e una decisa nota minerale, proponendosi in abbinamento a piatti a base di pesce o carni bianche.
Il Gavi DOCG Bruno Broglia desta meraviglia per la ricchezza della struttura e l’acidità, che consentono di avere un vino adatto alla conservazione, sapendo mantenere negli anni profumi e freschezza. Giallo paglierino con riflessi verdolini, Bruno Broglia presenta un bouquet fine, molto persistente e fruttato. È stato il primo vino bianco italiano a essere servito in un pranzo ufficiale del G20, nel 2013 a San Pietroburgo e, nell’aprile di quest’anno, ha ricevuto il 5Star Wine Award di Vinitaly.
La storia dell’azienda Broglia è legata a doppio filo a quella del proprio terroir: basti pensare che la prima bottiglia fu messa in commercio nello stesso anno in cui al Gavi fu riconosciuta la DOC: il 1974. Nel corso degli anni, il successo dei vini ha portato a un costante incremento sia della cantine e delle strutture produttive sia della superficie vitata, che ha raggiunto ora i 64 ettari, nell’ambito di una tenuta che supera i 100 ettari di superficie. Oggi, l’azienda è in mano alla terza generazione della famiglia Broglia: i fratelli Roberto e Filippo, e il cugino Bruno.