Quando due miti s’incontrano nasce sempre qualcosa d’importante. Il primo mito è il ristorante A’Riccione, una vera e propria istituzione a Milano fin dagli anni del boom economico. Fu proprio grazie a questo locale che Milano è diventata una delle migliori piazze d’Italia per il pesce. Anzi, forse la migliore, perché solo Milano, lontana dal mare ma eccellentemente servita, offre quella varietà che paradossalmente non si trova nelle città di mare, legate a una produzione sicuramente freschissima e sopraffina ma limitata alla pesca locale.
Un mito, quello di A’Riccione, che è rimasto immutato nel corso degli anni. Il segreto? È presto detto: puntare innanzitutto su una clientela milanese, di affezionati: soprattutto nell’ultimo anno, quando la pandemia ha mescolato le carte del settore della ristorazione in modo imprevedibile, il locale dei fratelli Dante e Giuseppe Di Paolo ha continuato, nei limiti del possibile, a fare la propria parte.
E in un momento in cui molti ristoratori si leccano le ferite di una crisi di cui non si vede ancora la fine, A’Riccione ha deciso di rilanciare, rilevando la gestione del Ristorante Terrazza 12, il secondo mito: una tra le location più “in” della Milano affacciata sul Quadrilatero della Moda, molto diversa da quella del Direzionale. Più glamour, forse. Sicuramente al top.
Per valorizzare appieno il nuovo locale, i titolari, affiancati dallo chef Marco Fossati, hanno scelto di mantenere le caratteristiche che hanno reso famoso A’Riccione attraverso gli anni: “Qualità eccellente e incomparabile freschezza delle materie prime, grandissima varietà dei prodotti” – spiega Marco Fossati – “sono i punti fermi della nostra proposta; caratteristiche che portano alla realizzazione di piatti non eccessivamente elaborati, in cui i doni del mare sono sapientemente valorizzati, sempre rispettati, mai coperti, in un trionfo di profumi e di sapori naturali”. Una menzione particolare merita l’assortimento di ostriche, provenienti dalla Francia ma anche dall’Italia, con un caleidoscopio di varietà e di sfumature di gusto veramente inimmaginabile ed entusiasmante.
L’unica cauta deroga alla tradizione sono alcune moderate contaminazioni con tendenze esotiche, soprattutto orientali: “Leggere marinature con mix di spezie, sakè e soia, oppure un tocco di wasabi, sul crudo: i clienti, i cui gusti si sono evoluti negli anni, dimostrano di apprezzare queste aperture, anche se la fama di a’Riccione è e sarà sempre legata alle ricette classiche della cucina mediterranea” – aggiunge Fossati.
Sempre nell’ambito della sfida che A’Riccione ha raccolto con l’apertura a Terrazza 12, troviamo lo sviluppo dei finger food, serviti con l’aperitivo: preparazioni creative, in cui l’estro dello Chef contribuisce a fare di Terrazza 12 un posto unico.