Siamo talmente abituati a consumare il caffè, considerato globalmente un fenomeno molto italiano per via dell’espresso, che facciamo fatica a ricordare il viaggio attraverso i vari continenti che compiono i chicchi prima di diventare la bevanda scura tanto amata che consumiamo nei bar di tutta Italia. Per questo Francesco Sanapo ha invitato i fotografi Flavio&Frank a compiere un viaggio in Uganda per rivelare l’autenticità del paese e raccontare l’origine del caffè attraverso i volti delle persone che ne vivono il processo quotidianamente.
In cosa consiste il progetto?
Francesco Sanapo Il progetto consiste nel fare maggiore trasparenza e far vedere al mondo cosa è realmente il caffè. Non tanto l’aspetto tecnico, ma soprattutto mettere in luce la bellezza dei paesi produttori, la ricchezza d’animo dei produttori e evidenziare la grande difficoltà nel produrre caffè, considerando il basso valore che gli viene attribuito. Purtroppo non possiamo nascondere che molte volte il commercio del caffè non è sostenibile perché spesso viene venduto ad un prezzo più basso del costo di produzione. Con “The Coffee Hunter” vogliamo sensibilizzare i consumatori e gli amanti di questo prodotto a dare l giusto valore alla tazzina che tutti i giorni bevono, e allo stesso tempo mostrare la bellezza e la complessità che si racchiudono all’interno di una tazzina di caffè.
Quando e come avete iniziato e qual era l’intento iniziale?
Flavio&Frank Abbiamo conosciuto quasi per caso Francesco (Sanapo) e ci siamo piaciuti da subito. Veniamo da due mondi abbastanza diversi e ci siamo raccontati le nostre esperienze appassionandoci gli uni al lavoro dell’altro. Francesco ci ha raccontato l’idea di questo viaggio in Africa, nello specifico in Uganda, proponendoci di accompagnarlo in questa avventura per realizzare un lavoro fotografico sul progetto “The Coffee Hunter”. Abbiamo raccolto immediatamente la sfida e ci siamo ritrovati a macinare km in tutto il Paese africano, fotografando chiunque abbiamo incontrato che avesse un qualche legame con il mondo del caffè, dai contadini agli operai agli artisti ai coffe lovers. Dal miglior barista d’Uganda all’ex ministro dell’agricoltura. Avevamo già tutto chiaro in testa prima di partire, lavorare sui ritratti restituendo tutta la dignità possibile ai soggetti fotografati .Era questo l’aspetto che abbiamo voluto approfondire, cioè quello degli addetti ai lavori o dei semplici appassionati in un Paese in forte espansione dal punto di vista della produzione di caffè di qualità, ma che spesso non si conosce abbastanza.
Perché avete deciso di dedicarvi a questo tema?
Francesco Sanapo Il caffè è la mia più grande passione e poi è il mio lavoro. Ormai da anni sono in prima linea per cercare di fare qualità in questo settore, spendo metà della mia vita viaggiando nei paesi di origine e l’altra metà servendo persone nelle mie caffetterie, così è venuta naturale l’esigenza di raccontare alla gente quello che vivo ogni volta che affronto un viaggio nei paesi di origine del caffè. Spero che grazie al progetto “The Coffee Hunter” avrò l’opportunità non solo di raccontarlo e sensibilizzare i miei clienti, ma anche una fascia più ampia di consumatori.
Quali sono state le difficoltà e le opportunità nel lavorare a questo progetto fotografico?
Flavio&Frank Non abbiamo incontrato particolari difficoltà, dal punto di vista logistico eravamo ben organizzati e nonostante sia stata la nostra prima esperienza con un lavoro del genere tutto è stato fluido, piacevole e dettato dalla sola passione per il nostro mestiere. L’approccio con la gente del posto ed in particolare con le persone ritratte è stato semplice e diretto, abbiamo trovato da parte di chiunque enorme disponibilità. Questa esperienza ci sta dando grandi soddisfazioni e ci auguriamo di poter realizzare a breve una seconda tappa.
Le fotografie sono in mostra al Faema Flagship Store di Milano fino al 20 aprile 2020 in via Forcella 7.