Sembra ieri che la manifestazione muoveva i primi passi, attirando un numero progressivamente crescente di visitatori con la possibilità, pressoché unica nel calendario “enofieristico” italiano, di degustare vini selezionati per la loro qualità e non solo per avere semplicemente prenotato uno stand.
Il carattere non commerciale dell’evento fu una delle sue carte vincenti. Un’altra è stata senz’altro la sua dimensione internazionale. A volte, infatti, la ricchezza della produzione vitivinicola italiana può costituire un limite per gli appassionati, che con molta difficoltà trovano sul mercato i vini di altri paesi.
Invece, a Merano si scoprivano (e si scoprono) perle della viticoltura mondiale, che altrimenti bisognerebbe andare a trovare sul posto o delle quali si conoscerebbe solo il nome, per sentito dire… Il Wine Festival è l’unico posto dove si possono fare le cosiddette degustazioni “orizzontali” di grandi vini: invece che assaggiare diverse annate di una determinata Cantina, “degustazione verticale”, qui si possono assaggiare i vini di una stessa annata ma di tanti produttori diversi, potendo quindi identificare i diversi stili produttivi e le varie interpretazioni di una stessa denominazione. Solo a Merano si trovano dieci Sauternes, dieci Barolo, dieci Bordeaux, dieci Brunello di Montalcino e via dicendo, l’uno accanto all’altro!
Infine, non si può non dire che anche la stagione dell’anno – è pieno autunno – in cui si svolge il Wine Festival (quest’anno, 8-12 novembre) ha contribuito a creare l’immagine di cui la manifestazione gode: Merano è sempre bellissima, ma nel mese di novembre, con atmosfere ovattate dalla nebbiolina e da una pioggia sottile e leggera, con le foglie degli alberi dalle mille tonalità di rosso, giallo, bruno e verde scuro, assume un fascino particolare e ineguagliabile.
Nel corso del tempo, Merano Wine Festival è cresciuto e presenta oggi un’offerta espositiva più articolata. Ma i punti di forza del suo fascino restano le file di tavoli allineati nel salone del Kursaal, i piccoli riti di assaggio che ognuno di noi si è creato nel corso degli anni, il contatto diretto con i produttori, le passeggiate per la città, meditando sulle esperienze sensoriali e culturali che il Festival ci ha sempre regalato.
E di tutto questo dobbiamo ringraziare le idee, la capacità, la tenacia e la creatività di Helmuth Köcher, che di Merano Wine Festival è stato il fondatore e del quale è ancora oggi la guida.